ALPINA Tour
Tappa di Lancio a Sondrio
Ore 8.00 – Ritrovo alla Pasticceria Cattaneo (Sondrio)
Il nostro viaggio inizia con i profumi che sanno di casa: burro, frutta secca, miele. Alla Pasticceria Cattaneo ci accoglie la regina della colazione valtellinese, la Bisciola. Dolce tipico, chiamato anche Pan di fich, è più di una semplice pagnottella: è un simbolo di tradizione, riconosciuto dal Marchio Collettivo Geografico, che ci parla di semplicità, territorio e radici. Tra un caffè e una fetta fragrante, iniziamo a respirare l’atmosfera autentica di questo tour.
Ore 9.00 – Partenza con Van Alpina verso il Laboratorio Panéir
A bordo del Van, la strada si snoda tra montagne e piccoli borghi, fino ad arrivare nel cuore della panificazione artigianale. Qui ci aspetta Martina De Pedrazzi, fondatrice del laboratorio Panéir, un luogo dove la farina si impasta con la memoria. Martina ci racconta della sua infanzia a Piussogno, dei pomeriggi passati con la nonna a fare il pane in casa, di un sapere che ha deciso di riportare in vita. Il nome “Panéir” — la madia per impastare in dialetto — è già tutto un programma. Degustiamo pani di segale e grani antichi, ascoltando storie che si intrecciano con la crosta e la mollica.
Ore 10.30 – Tappa a Lavéc, laboratorio artigianale di Nicola Bagioli (Lanzada)
Poco lontano, la pietra prende vita. In un piccolo laboratorio di Lanzada, incontriamo Nicola Bagioli, giovane artigiano e custode di un mestiere antico: il laveggiaio. La sua storia è un ritorno alle origini, un’eredità familiare che ha deciso di non perdere. Davanti a noi, la pietra ollare viene tornita con maestria e passione: nascono pentole, piastre e oggetti unici, che portano con sé il peso e la bellezza della montagna. Ogni Lavéc è diverso, irripetibile, come ogni storia che lo genera.

Ore 12.00 – Visita al Museo della Bagnada (Lanzada, Valmalenco
Scendiamo nella storia più profonda del territorio. Il Museo della Bagnada, nel cuore della Valmalenco, ci apre le porte su un passato fatto di fatica e dignità: quello delle miniere. Per due secoli l’attività mineraria ha forgiato l’identità di intere comunità, lasciando dietro di sé non solo gallerie, ma anche cultura, resilienza e senso di appartenenza. Il museo è un viaggio nel sottosuolo, ma anche nella memoria collettiva di una valle che non dimentica.
Ore 13.00 – Pranzo al Rifugio Zoia
Saliamo ancora un po’ e troviamo il nostro posto a tavola: il Rifugio Zoia, incastonato tra le cime della Valmalenco. Qui, lo chef Alessandro Negrini, insieme a Gianluca Bassola, ci guideranno in un pranzo che è una vera esperienza sensoriale. Il pane di Panéir, i formaggi e le carni dell’Azienda Agricola Agneda, la trota fresca della Piscicoltura Malenco: ogni ingrediente parla la lingua del territorio. I vini della cantina Nino Negri, serviti in presenza e raccontati con passione, accompagnano il tutto con eleganza. Il pranzo si trasforma in un viaggio nei sapori e nella cultura enogastronomica valtellinese.
Ore 15.00 – Pausa open air nella natura
Dopo il pranzo, ci prendiamo un momento per ascoltare il silenzio. Una pausa all’aria aperta, tra boschi, cielo e sassi. Camminiamo, respiriamo, ci lasciamo attraversare dalla bellezza selvaggia di questa terra. È la Valtellina che si rivela senza filtri: potente, autentica, rigenerante.

Ore 16.30 – Visita alla Cantina ARPEPE (Sondrio)
Rientrati a Sondrio, ci accoglie una delle cantine più emblematiche del territorio: ARPEPE. Qui, il Nebbiolo delle Alpi viene interpretato con una filosofia che unisce tecnica e rispetto della natura. Scendiamo nelle cantine, tra botti grandi, tini, cemento e attese. Ogni vino è il risultato di una visione chiara: lasciare che il tempo faccia il suo lavoro, senza forzature. Un’arte lenta, che si assapora in ogni calice.
Ore 18.00 – Incontro con la Signora dei Pedü
E poi, come una sorpresa che scalda il cuore, arriva la signora dei Pedü. Seduta con ago e filo tra le dita, ci mostra come nasce una scarpa che è simbolo di un’intera valle. I Pedü, calzature artigianali della Valmalenco, sono tornati grazie all’unione tra tradizione e innovazione: le mani esperte delle anziane sarte e l’entusiasmo delle ragazze del Polo Formativo di Sondrio si intrecciano per dare vita a un progetto identitario e moderno. Lana, tessuti naturali, cuciture resistenti, suola Vibram: ogni paio racconta una storia, ogni punto è un legame con il passato.
Ore 18.30 – Conclusione del tour
Saliamo ancora un po’ e troviamo il nostro posto a tavola: il Rifugio Zoia, incastonato tra le cime della Valmalenco. Qui, lo chef Alessandro Negrini, insieme a Gianluca Bassola, ci guideranno in un pranzo che è una vera esperienza sensoriale. Il pane di Panéir, i formaggi e le carni dell’Azienda Agricola Agneda, la trota fresca della Piscicoltura Malenco: ogni ingrediente parla la lingua del territorio. I vini della cantina Nino Negri, serviti in presenza e raccontati con passione, accompagnano il tutto con eleganza. Il pranzo si trasforma in un viaggio nei sapori e nella cultura enogastronomica valtellinese.
